mercoledì 27 febbraio 2013


La visita al Bosco delle rose, al momento solo virtuale ma arricchita dallincontro felice con i suoi frutti straordinari, mi riconduce ad alcuni cicli pittorici - che ho ammirato anche nelle chiese rupestri lucane - suggestivi nel racconto ampio e vivace, esperti nellorganizzazione dello spazio, espressivi nel linguaggio dipinto di  note naturalistiche, locali ed anche un po esotiche.
Il fruttetogiardino - così lo intuisco - non è semplicemente un territorio senza soluzione di continuità tra i due ambienti, ma esprime la loro sinergia in un orizzonte complesso in cui si respira larmonia della terra lavorata con sapienza, la bellezza del patrimonio ambientale e culturale curato e rispettato.
Questo il mio sguardo sul Bosco delle rose, con i suoi fiori, i suoi frutti di sapore intenso, le sue albicocche  ed amarene piene di vita e di potenzialità come la meravigliosa bambina che si scorge tra le loro piante.
Complimenti a Liliana Iacoviello,

Michela Costantino